tag:blogger.com,1999:blog-2882118056682832323.post6827065356037504902..comments2023-07-18T11:17:15.117-04:00Comments on relentless for a cure: DAY 29: IDAHOUnknownnoreply@blogger.comBlogger8125tag:blogger.com,1999:blog-2882118056682832323.post-81464215783010083982012-09-27T19:51:48.112-04:002012-09-27T19:51:48.112-04:00SEGUE:
Appena arrivo in città vado all'offici...SEGUE: <br />Appena arrivo in città vado all'officina per biciclette, l'ultima che c'è prima di Vancouver. La gomma della ruota posteriore ha qualche strappo, potrebbe tenere ma preferisco stare sul sicuro. Sborso settanta dollari e ne compro una nuova. Con questa dovrei arrivare fino alla costa. Niente più scuse.<br /><br />Prendo una camera in albergo e faccio un salto dall'altra parte della strada a un supermarket dove compro cibarie a volontà. Sto mangiando senza controllo. Sono affamato al punto che mi sembra che niente mi riempia fino in fondo lo stomaco. Mangio, mangio e mangio in abbondanza. Vorrei solo che il cibo fosse buono la metà di quanto è grande il mio appetito. Ma non è così. <br /><br />Il bollettino meteo per domani prevede pioggia; mi resta ancora un giorno di riposo che posso prendere rimanendo nei tempi previsti. E allora perché no? Darei un po' di riposo sia alle gambe che alla bici e farei una pausa. Vediamo com'è il tempo domattina. Sono libero.<br />BOLOGNATRADUCELUIGIhttps://www.blogger.com/profile/14106869927972311460noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2882118056682832323.post-83390848490254795632012-09-27T19:26:27.345-04:002012-09-27T19:26:27.345-04:00SEGUE:
E infine lascio il Montana dopo sette giorn...SEGUE:<br />E infine lascio il Montana dopo sette giorni di lotta, gioia, monti, pioggia, solleone, freddo. Ora ogni cosa è qui con me, nella mia mente, nel profondo del mio cuore. Montana. Che guerra abbiamo fatto. Dovremmo essere orgogliosi. Fra le tue salite e le tue cime ho dato il meglio di me e ho scoperto quanto ancora sono capace di tener duro su quella bici anche nelle condizioni in cui sono. Datemi la possibilità e finirò il lavoro, come disse Churchill. Grazie Montana, abbiamo dato spettacolo, uno spettacolo coi fiocchi.<br />Il mio entusiasmo esplode alla vista del cartello azzurro che annuncia un nuovo Stato, l'undicesimo: Idaho. Un altro soltanto e poi sentirò l'aria dell'oceano. <br />L'Idaho mi mette subito di fronte a una discesa fino al lago Pend Oreille. Stranamente, considerando la monolingue inosservanza americana delle fonetiche straniere, è pronunciato nel modo che usavano un tempo gli esploratori francesi. C'è addirittura un paese, Ponderay, che ne ha preso il nome fonetico. <br />Nel sole di mezzogiorno – ho un'ora in più grazie al cambiamento di fuso- il lago rispecchia perfettamente gli alti pini diritti che stanno di guardia alla vallata che costeggia l'acqua. Ogni cosa è scossa dal vento. Non c'è un uccello che osi sfidarlo. Tutto sbatte e sbatacchia sotto violente, continue raffiche che arrivano da ovest. <br />Me la godrei di più se non fosse per il vento e per la strada stretta. Niente banchina e una sola corsia per camion, auto, biciclette e pure pedoni. Qua bisogna che io pedali concentrato, con la ruota davanti incollata alla linea bianca e la guardia costantemente alta contro i veicoli che passano, soprattutto i camion. Ancora almeno un'oretta per Sandpoint. Procedo lentamente; l'asfalto trattiene le gomme, pieno com'è di crepe e buchi. La strada serpeggia, s'inerpica, scende giù al ritmo affannoso del mio respiro. Il vento fa della mia corsa una lotta, poi una faticosa avanzata a passo d'uomo. Alcune folate sono le peggiori che abbia mai sentito; la bici traballa sotto la presa malferma delle mie mani e delle braccia flesse.<br /><br />Una volta che sono a poche miglia da Sandpoint le barche diventano più grandi, le case più graziose e il traffico più intenso. Ben presto appaiono il Wal-Mart, il Burger King, il Taco Bell e tutte le altre ben riconoscibili catene commerciali che fanno di una città una vera città nell'America di oggi. Mi chiedo quando è stata l'ultima volta che ho attraversato qualcosa di simile: dev'essere stato in Nord Dakota, a Bismarck. <br />Così, dopo tanti giorni di bicicletta lontano da fast food e supermercati, mi sembra di essere una specie di selvaggio che ha vissuto isolato dal mondo. Cammino per le strade centrali di Sandpoint sentendo, per insensato che appaia, uno shock culturale, un divario fra questa vita regolata a puntino e la mia. Ci basta così poco per abituarci a un modo di vivere? E' tanto facilmente, addirittura inconsciamente, che interiorizziamo questo o quello stile di vita? Non riesco neanche a immaginare cosa proverò il giorno che arriverò a Vancouver. Il centro è pieno di negozi, bar, ristoranti, uffici turistici. La gente sembra vestita con cura, pulita, parte di un mondo ben ordinato. Io ho le gambe unte di grasso della catena, polvere, crema solare, le mani sporche, piene di vesciche e tutte screpolate, la maglietta zuppa di sudore e vistosamente macchiata: è chiaro che mi sento fuori posto vicino a questi cittadini modello rispettosi della legge. Credo che ci voglia un pochino di tempo per riabituarsi. Non devo fare altro che guardare all'insù e so che gli angeli stanno ancora vigilando.<br />(SEGUE)<br />BOLOGNATRADUCELUIGIhttps://www.blogger.com/profile/14106869927972311460noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2882118056682832323.post-73915085666340132192012-09-25T18:34:15.063-04:002012-09-25T18:34:15.063-04:00Giorno n. 29: IDAHO
Libby, Montana – Sandpoint, ...Giorno n. 29: IDAHO<br />Libby, Montana – Sandpoint, Idaho km 145<br />Totale km 4.534<br /><br />Proprio quando credevo che le montagne mi avrebbero salvaguardato e protetto, lui è tornato impazzando da ogni parte. Se mi sono illuso di essermelo buttato alle spalle sarà meglio che ci ripensi: oggi ho avuto un accanito vento contrario che a tratti era una vera e propria bufera. Persino peggio che in Minnesota e in Nord Dakota. Il benzinaio ha detto che è stato il primo giorno ventoso di tutto il mese (ancora una volta perfetto tempismo!) e che questo è l'annuncio della tempesta in arrivo stanotte. Meglio che sia una bella tempesta coi fiocchi, almeno non mi sono sciroppato novanta miglia controvento per niente! <br />Di buono c'è che sono entrato in Idaho, che il paesaggio era il più favoloso che si potesse desiderare e che vado avvicinandomi alla costa.<br /><br />Oggi percorro un'area un tempo abitata dalle pacifiche tribù Kootenai, gente amante della caccia e della vita fra i monti. Erano in rapporti amichevoli con altre tribù di montagna ma subivano frequenti attacchi per mano dei loro acerrimi nemici, i Blackfeet, che venivano dalle pianure varcando il Continental Divide, lo Spartiacque Continentale, per rubare cavalli e conquistare scalpi. <br />Poi arrivarono i bianchi, mercanti e cacciatori di pellicce della Hudson Bay Company, talvolta individui davvero spietati che uccidevano a casaccio. Il caos durò per un bel po', fino alla costruzione della ferrovia e all'inizio, grazie a questa, delle attività estrattive sul finire del XIX secolo.<br /><br />Non ho chiuso occhio. Mi addormento verso le 11.30 e, pochi minuti dopo mezzanotte, sento un tintinnio di chiavi: un tizio sta aprendo la porta della mia stanza: io salto su e gli urlo di andarsene al diavolo fuori di qui. Ovviamente resto completamente sveglio per un paio d'ore e poi in dormiveglia fino alle otto. <br />L'aria è fresca quando apro la porta che dà direttamente sul parcheggio (sono in un motel). <br />Per migliorare le cose decido di cominciare la giornata in un modo davvero inconsueto: dall'altra parte della strada c'è un parrucchiere per uomo e, dopo una ciotola di cereali, vado a tagliami i capelli. Adoro le chiacchiere da barbiere. E' quasi come confessarsi, ci si può aprire e fidare. Buona musica alla radio, il caldo odore familiare, il ronzio rilassante della macchinetta, la comoda poltrona, le mani tiepide del barbiere che ti si muovono sulla testa: è come essere a casa. La proprietaria e barbiera, Margaret, vive a Libby da sedici anni. Quando le dico del mio viaggio e della causa, Margaret offre il suo contributo: taglio di capelli gratis e un grande abbraccio di arrivederci.<br />Che simpatica signora! Dovrei fare ina lista di tutte le belle persone che ho incontrato lungo la strada. Vite differenti, totalmente differenti, eppure c'è un valore comune a tutti noi: la solidarietà. O forse la comprensione, il rispetto, l'empatia. Non so, può darsi che quando sentiamo i termini 'cancro' o 'morte', ci avviciniamo tutti, senza badare a reddito, colore della pelle, tendenze politiche o sessuali. Suppongo che quelle parole livellino le cose per ognuno di noi. E' come se uscissimo per un fugace momento dalla banalità della vita per essere disponibili a non celare quello che sentiamo dentro, prima di rituffarci a capofitto nel nostro futile caos. Oppure è che restiamo turbati ascoltando una storia di fatto molto peggiore della nostra proprio quando pensavamo all'esistenza che ci è toccata come a uno strazio senza pari che nessuno può capire. Naturalmente è un attimo fuggente quello in cui mostriamo comprensione profonda, dura il tempo di una stretta di mano, poi ciascuno torna alla propria vita. Desolazione o no, sto vedendo un sacco di bontà per le strade d'America. <br /><br />(SEGUE)<br />BOLOGNATRADUCELUIGIhttps://www.blogger.com/profile/14106869927972311460noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2882118056682832323.post-46905487061596664962012-08-24T19:42:30.928-04:002012-08-24T19:42:30.928-04:00mannaggia 'sto vento! Ma non sa che ha trovato...mannaggia 'sto vento! Ma non sa che ha trovato un osso duro...<br />Baci, qui in Alabama ti seguiamo su tutte le mappe possibili e ti leggiamo ad alta e bassa voce PiuxAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2882118056682832323.post-13693514425713830352012-08-24T17:26:01.399-04:002012-08-24T17:26:01.399-04:00Ciao Luigi, free and so close to your goal! You le...Ciao Luigi, free and so close to your goal! You left Montana with precious memories, a renewed confidence in your body, and a few more angels in tow... powerful medicine now resting deep in your bones... I hope you're enjoying your well-deserved day off and getting a good rest. Thanks for more stunning pics of the enchanting Kootenai forest and river, now high on my list of places to visit! A big hug, melissa. Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2882118056682832323.post-30442466508232056992012-08-24T12:57:52.887-04:002012-08-24T12:57:52.887-04:00Caro Luigi,
Che bello il breve ma significativo in...Caro Luigi,<br />Che bello il breve ma significativo incotro con il Barbiere...ed anche le tue conseguenti considerazioni che condivido pienamente !<br />Dai Luigi, ci sei ( ci siamo) ! Ancora un 'po d'asfalto. Si, sei libero !<br />Leandro & c.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2882118056682832323.post-58663433755675569972012-08-24T05:23:17.620-04:002012-08-24T05:23:17.620-04:00Ciao Luigi, anch'io ho controllato il tuo perc...Ciao Luigi, anch'io ho controllato il tuo percorso e sei davvero vicino all'arrivo!! E' davvero unico viaggiare in bici, anche se i miei giri sono stati moooolto più corti... il massimo è stato il giro dell'umbria... non mi ricordo neanche quanti km avevamo fatto, tipo 30 al giorno per 7 giorni, ma sono stati entusiasmanti, con i temporali, le forature, le salite a piedi... la sensazione di essere padrone del tuo corpo, del tuo tempo, di assaporare quello che vedi alla giusta velocità, scenari che cambiano, ma che hanno il tempo di imprimersi nella mente... bello seguire il tuo racconto, e in più ripasso l'inglese!!! E che voglia di partire!! sei grande, ciao lauraAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2882118056682832323.post-40532826278682926532012-08-24T02:47:43.925-04:002012-08-24T02:47:43.925-04:00con la cartina del tuo percorso sotto mano, sto in...con la cartina del tuo percorso sotto mano, sto inseguendo la tua bici. sei troppo veloce!!! finalmente ti riposi un giorno! un abbraccio grandissimo. susannaAnonymousnoreply@blogger.com