tag:blogger.com,1999:blog-2882118056682832323.post9049263263543511510..comments2023-07-18T11:17:15.117-04:00Comments on relentless for a cure: DAY 31: WASHINGTONUnknownnoreply@blogger.comBlogger7125tag:blogger.com,1999:blog-2882118056682832323.post-4505797981324981052012-09-04T15:12:39.364-04:002012-09-04T15:12:39.364-04:00SEGUE:
E' fantastico vedere auto con la targa ...SEGUE:<br />E' fantastico vedere auto con la targa Washington: ci metto qualche secondo per capire che sono nello stato più a nordovest di tutti, dove ho desiderato così tanto di essere. Prima, quando mi capitava di vedere una targa con su scritto Washington mi ritrovavo a pensare ' caspita, vorrei essere lì'. Ora la vedo e mi dico 'ehi, aspetta un attimo, sono proprio lì' ma ancora mi sembra una cosa nuova e inusitata.<br /><br />Passata Colville il traffico diminuisce e arrivo in un baleno a Kettle Falls. Trovo un motel spartano e senza fronzoli dove una doccia bella calda e un letto mi dicono che la vita é proprio bella. Sono sul letto e, mentre scrivo il diario di oggi, guardo verso la bici che se ne sta tranquilla appoggiata contro la parete di legno. Sento la brezzolina di fuori e le auto che passano andando lontano lontano. Scriverò per un po', farò qualche fantasia sulla tappa di domani e mi concederò una bistecca.<br /><br />La felicità può essere semplice.BOLOGNATRADUCELUIGIhttps://www.blogger.com/profile/14106869927972311460noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2882118056682832323.post-7719411546106655512012-09-04T15:11:32.963-04:002012-09-04T15:11:32.963-04:00SEGUE:
Dopo 16 km prendo una scorciatoia e mi trov...SEGUE:<br />Dopo 16 km prendo una scorciatoia e mi trovo sulla poco conosciuta secondaria 2110 che si rivela una gran bella strada. Scenografica e deserta, proprio quel che volevo per assorbire in pieno la maestosità degli alberi. 22 km di gradienti in salita e poi 14 di inebriante discesa dentro una spaziosa valle verdeggiante che sembra più grande ad ogni curva.<br /><br />L'arrampicata non è dura. E', sì, un po' stancante ma non così impegnativa. La strada sale a zig-zag fra colline ricoperte di pini fino in cima, dove non ti attende un distributore, un qualsiasi negozietto, un visibile segno di civiltà. Almeno, però, raggiungere la vetta vuol dire che quasi tutto il resto è discesa. Naturalmente questo avrà un prezzo perché più scendo più sarà lunga domani la salita allo Sherman Pass. Ma lasciamo che sia il domani a preoccuparsi di se stesso, come dice il Vangelo. Soltanto l'oggi mi appartiene. <br />Superato il passo, per 13 km volo giù dalla montagna senza fermarmi. Mi fanno un po' male le mani ma ormai riconosco ogni singolo dolore fisico appena si manifesta. So per quanto tempo posso sopportarlo, per quanto posso mantenere una posizione prima di essere costretto a cambiarla. L'intorpidimento, il formicolio, la profondità del mio respiro, quel che vi pare, ciascuna reazione che la pendenza della strada m'impone, le conosco tutte. Conosco i miei muscoli su questa bici come conosco un film di Indiana Jones. Oggi vado spensierato per strade tranquille in mezzo alle alte conifere che danno al Washington il suo nome di 'stato sempreverde'. Il verde e l'azzurro sono i colori della corsa di oggi. Così limpido e profondo è l'azzurro del cielo che verrebbe voglia di afferrarlo e morderlo. Dopo la valle passo per due paesini su una strada stretta e tutta curve che ha una muraglia di roccia bruna da un lato e, dall'altro, guarda i campi fino alla superstrada piena di traffico che ho evitato. Mi fermo per comperare frutta e una barretta di cereali nell'accogliente cittadina di Chewelah: oggi questa è l'unica vera e propria sosta. Non ho tanta fame stamattina perché ieri sera mi sono abbuffato come un disperato. Pare incredibile persino a me stesso la quantità di schifezze che costringo il mio organismo a elaborare. Del resto non ho scelta, questo è quello che offre l'America di provincia.<br /><br />La corsa di oggi offre gran varietà di animali vittime della strada: corvi, una capra, cervi, serpenti, un'istrice e altri che mi sono sconosciuti. Se le bestie sono impietosamente fatte a pezzi dai veicoli che le maciullano a tutta velocità, c'è da dire che neanche le persone hanno un bell'aspetto. Non voglio dare l'impressione dell'europeo o del fighetto della East Coast che viene qui a guardare tutti dall'alto in basso. Quando mi fermo a far rifornimento di acqua o viveri, metà degli automezzi che trovo sono SUV o pick-up con omaccioni pesantemente tatuati sulle braccia e sul petto. Spesso in compagnia di donnone con canottiere almeno una taglia più piccola del necessario, la sigaretta fra le labbra e così vistosamente truccate che uno le crederebbe appena venute fuori da un set cinematografico. E una quantità di gente apparentemente sotto l'effetto di sostanze superiore a quanto sarebbe ragionevole aspettarsi da posti di queste dimensioni. Sulla bacheca degli annunci che c'è fuori vedo pubblicità per lezioni di tiro con pistole e armi automatiche: qualcuno che vuole insegnare a qualcun altro a sparare. E poi vedo molti cartelli bene in vista che ci rammentano di vivere una vita di saldi principi morali. Pistole e etica, suppongo che questo tipo di etica perderebbe la sua essenza senza le pistole a sostenerla. Quando occorre un'arma per dimostrare una tesi non c'è posto per l'etica. Questo è quel che penso io.<br />(SEGUE)BOLOGNATRADUCELUIGIhttps://www.blogger.com/profile/14106869927972311460noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2882118056682832323.post-18542696923962916612012-08-26T20:20:08.805-04:002012-08-26T20:20:08.805-04:00Giorno n. 31: WASHINGTON
Sandpoint, Idaho – Kett...Giorno n. 31: WASHINGTON<br />Sandpoint, Idaho – Kettle Falls, Washington km 166<br />Totale km 4.700<br /><br />Quasi cinquemila chilometri. Washington è lontana, proprio lontana di qua. E oggi ho messo ancora più distanza fra la capitale e lo stato omonimo. Mi sto addentrando nell'ultimo stato prima di passare in Canada e terminare la mia corsa di raccolta fondi a Vancouver, British Columbia. <br />Oggi era una giornata superba per andare in bici. Alle quattro avevo finito e per qualche minuto sono stato incerto se continuare fino alla città successiva (76 km a ovest) o piantarla lì. Dato che in mezzo c'è un passo di 1.676 metri, mi è parso più ragionevole riposare qualche ora in più e affrontare domani la salita. Le previsioni del tempo danno cielo sereno e sole. Quindi niente di cui preoccuparsi...<br /><br />E' logico che un giorno di riposo arrivi come una benedizione del cielo; eppure la testa e il fisico sono così addestrati al rigoroso programma 'giornata = 10 ore sui pedali' che un'incrinatura in questo metodica routine destabilizza l'intero sistema. Credo che sia più che altro una cosa mentale. Stamattina già mordevo il freno ma, appena toccati i pedali, ho subito realizzato che il giorno libero ha fatto miracoli per le mie gambe. Ho portato a termine una tappa di 166 km, con un incremento di 914 metri e un valico di 1220 e non sento affatto pesantezza nelle gambe: posso andare avanti.<br /><br />Dunque, dopo il giorno di pausa mi sveglio presto, deciso a coprire una bella distanza. Lascio l'hotel alle otto, esco da Sandpoint per la pista ciclabile e prendo la superstrada 2 che, sorprendentemente, ha una bella banchina pulita. M'imbatto in due cicliste che stanno andando a Priest River, il prossimo paese, 32 km, così ho compagnia per un'ora almeno. Fa freddo, la temperatura è sui 13° e non migliora gran che neanche quando il sole si fa più forte. Sono eccitato perché c'è il tipico traffico scarso da sabato mattina e il paesaggio, anche se non spettacolare come ieri, è comunque un gradevolissimo ambiente rurale ma soprattutto perché in una cinquantina di chilometri sarò nel Washington. Il mio ultimo stato, il tredicesimo. <br />Esco dall'albergo un po' nervoso perché, con un solo stato rimasto, mi sento come se stessi lasciando l'ultimo campo prima dell'attacco alla vetta. Naturalmente possono succedere molte cose e, paradossalmente, questi prossimi tre o quattro giorni saranno i più imprevedibili di tutti. Niente meccanici ciclisti né grossi centri e alcune strade secondarie che passano per boschi e monti con ripide pendenze e tornanti. Quindi, prima di arrivare all'affascinante capitale della British Columbia, si può dire che viaggio per terre selvagge. Non proprio, beninteso, ma mi hanno detto a Sandpoint che la strada che ho previsto di prendere non è molto battuta. Non sto nella pelle. <br /><br />Priest River ha un nome seducente che maschera la realtà di una città che sta lentamente morendo. Le attività sono chiuse o in via di chiusura. Un hotel con un grandioso nome francese è cinto da impalcature: forse riaprirà, forse verrà demolito. A due negozi adiacenti sono state tolte le pareti di fondo per farli diventare vani di un autolavaggio. L'Internet cafè ha chiuso e la stazione di servizio di fianco alla ferrovia è deserta. Vagamente mi ricorda qualcuna delle città fantasma che ho visto nell'est del Montana, è ovvio che non è la stessa cosa ma avete afferrato il concetto. <br /><br />L'Idaho finisce e lo stato di Washington inizia dopo il ponte, largo e trafficato, su cui convergono le statali 2 e 20. Finalmente lascio la 2 che va a sud e volo sulla piattezza della 20 col fiume alla mia destra, pini incolti a sinistra e la catena montuosa Kettle River che si staglia provocatoria in lontananza. Il mondo è radioso di sole e fresco e placido, anche lungo la superstrada, e mi fa venire in mente che, persino dopo quattro settimane sui pedali, ci sono poche cose nella vita che mi diano gioia più di un giro in bici in una bella mattina. <br />(SEGUE)BOLOGNATRADUCELUIGIhttps://www.blogger.com/profile/14106869927972311460noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2882118056682832323.post-49597500031513541082012-08-26T11:56:40.739-04:002012-08-26T11:56:40.739-04:00Love, love the rabbit, all stretched out, doing it...Love, love the rabbit, all stretched out, doing its thing :-) And that special blue sky! The literacy sign is so loaded, so illustrative of the light and dark side of America that I wouldn't even know where to start... Anyway, it must have been thrilling to cross into Washington State after just a month on the road, bravo! You are accomplishing quite a physical feat, so please continue to take good care of yourself and your health as you push forward on this last stretch to Vancouver. You're almost there! Hugs, Melissa.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2882118056682832323.post-80031587988862667462012-08-26T09:34:42.187-04:002012-08-26T09:34:42.187-04:00Le contraddizioni contemporanee che stai riscontra...Le contraddizioni contemporanee che stai riscontrando nel tuo lungo viaggio: Brutti Ceffi e Brava Gente, Armi e Morale... l'importante è la tua convinzione e la tua testimonianza. Bravo luigi, ci siamo, ancora un po' e ci siamo davvero!<br />Leandro & c.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2882118056682832323.post-48432720107550437442012-08-26T02:55:26.646-04:002012-08-26T02:55:26.646-04:00Vorrei troppo farti il portaborse !!!! Bellissimo ...Vorrei troppo farti il portaborse !!!! Bellissimo blog :O)Riddellhttps://www.blogger.com/profile/00506648162251217151noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2882118056682832323.post-68256675972205798222012-08-26T00:56:51.196-04:002012-08-26T00:56:51.196-04:00Hi Luigi! Congratulations on your impressive phys...Hi Luigi! Congratulations on your impressive physical feat. I am looking through your blog and it looks like you have had quite a trip. I hope you enjoy the rest of Washington. Highway 20 is great except for the stretch between Tonasket and Omak. Big shoulder but lots of cars. The North Cascades Park is beautiful. Best of luck. Ray (raydixon.blogspot.com)Ray Dixonhttps://www.blogger.com/profile/03582134744604896214noreply@blogger.com